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Insufficienza cardiaca: cos'è il regolatore di flusso atriale?

May 25, 2023May 25, 2023

Lo scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca, è una sindrome caratterizzata da un decorso cronico associato a mortalità.

Ne soffrono circa 30 milioni di persone nel mondo; e fattori come l’invecchiamento della popolazione, l’obesità, il diabete e l’ipertensione aumentano la prevalenza di questa condizione patologica.

La disfunzione cardiaca, che si verifica quando il cuore non riesce a fornire un adeguato apporto di sangue agli organi e si manifesta con difficoltà respiratorie, affaticamento, battito cardiaco accelerato, gonfiore addominale, edema alle gambe, può avere diverse cause tra cui ipertensione, infarto, predisposizione ereditaria, malattie infiammatorie, ed è destinato a peggiorare nel tempo.

Il muscolo cardiaco non è quindi in grado di svolgere la sua normale funzione di pompa contrattile e quindi di fornire adeguatamente sangue agli organi e alle esigenze dell'organismo.

Sebbene esistano cure farmacologiche adatte alla cura dello scompenso cardiaco, non sempre la terapia è pienamente efficace e i pazienti non riscontrano miglioramenti dei sintomi, con conseguente aumento dei ricoveri ospedalieri.

La disfunzione diastolica e l’aumento della rigidità ventricolare sinistra causano un aumento della pressione di riempimento con conseguente sovraccarico del volume atriale e congestione polmonare.

Ciò si verifica sia nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata (HFpEF) sia nei pazienti con frazione di eiezione ridotta (HFrEF).

Nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata, è stato dimostrato che un aumento eccessivo al di sopra di una certa soglia della pressione capillare polmonare durante l’esercizio, nonostante valori normali a riposo, è associato ad un aumento della mortalità.

Nei pazienti con frazione di eiezione ridotta, invece, la disfunzione diastolica rimane compromessa nonostante un'adeguata terapia medica ed è altamente predittiva di esiti peggiori.

La riduzione della pressione atriale sinistra e del sovraccarico di volume dell’atrio sinistro attraverso la creazione di un canale di comunicazione a livello del setto interatriale è emersa come una nuova opzione terapeutica per migliorare i sintomi dei pazienti con insufficienza cardiaca refrattari alla terapia medica ottimale.

Il regolatore di flusso atriale, AFR, è un dispositivo destinato al trattamento dei sintomi associati allo scompenso cardiaco sia nei pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata (HFpEF) che ridotta (HFrEF).

Si tratta di un’innovazione all’avanguardia per il trattamento dei pazienti che non rispondono adeguatamente alle terapie mediche o senza significative alternative terapeutiche.

Il dispositivo è costituito da una rete di fili autoespandenti in Nitinol (una speciale lega metallica), un corpo flessibile collega i due dischi di ritenzione e al centro è presente una finestra per lo shunt, il canale di comunicazione.

Sul disco prossimale del dispositivo, cioè sul lato atriale destro, è presente un connettore sferico che funge da adattatore per il sistema di rilascio durante il posizionamento, evitando un'eccessiva tensione sul setto.

È un dispositivo sicuro e semplice da impiantare.

Il suo scopo è proteggere e preservare il risultato di una settostomia atriale con palloncino (BAS).

Il BAS può essere eseguito durante una precedente sessione di cateterismo cardiaco oppure immediatamente prima dell'impianto del dispositivo AFR nel corso della stessa sessione.

Il dispositivo è completamente recuperabile e può essere riposizionato più volte prima del rilascio.

L'intervento, che dura circa 40 minuti e viene eseguito in anestesia generale, consiste nel creare una comunicazione interatriale, tra l'atrio sinistro e quello destro, mediante un foro nel quale è impiantato il Regolatore di Flusso Atriale a forma di anello; quest'ultima assicura una deviazione del flusso sanguigno dalle cavità atriali sinistra a quella destra, con relativa riduzione della pressione intracavitaria atriale sinistra e indirettamente della pressione capillare polmonare, il cui aumento può essere responsabile di dispnea da sforzo.

L'intervento viene eseguito mediante puntura femorale transvenosa e dopo aver posizionato il filo all'interno della vena polmonare superiore sinistra, si dilata il setto interatriale con un palloncino di calibro adeguato (12-14 mm).